IL RACCONTO DELL’ANCELLA

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IL RACCONTO DELL’ANCELLA

Milano, Teatro Filodrammatici (piazza Paolo Ferrari 6, angolo via Filodrammatici)

Dal 9 al 14 gennaio 2024

 

tratto dal romanzo di Margaret Atwood

traduzione per Ponte alle Grazie di Camillo Pennati

con Viola Graziosi

musiche Riccardo Amorese

regia Graziano Piazza

produzione Teatro della Città

crediti fotografici Pino Le Pera

durata 80 minuti senza intervallo

 

Orario spettacoli:

Ma, gi, ve, sa, ore 20.30; me, ore 19.30; do, ore 16.00

 

Informazioni:

T + 39.02.36727550

biglietteria@teatrofilodrammatici.eu

 

Sito internet:

www.teatrofilodrammatici.eu

 

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Ufficio stampa

CLP Relazioni Pubbliche

Anna Defrancesco

T + 39.02 36755700

M +39 349 6107625

anna.defrancesco@clp1968.it; stampa@teatrofilodrammatici.eu

www.clp1968.it

09.01.2024 14.01.2024

Teatro Filodrammatici Milano

Dal romanzo di Margaret Atwood,

dal quale è stata tratta la serie televisiva The Handmaid’s Tale

 

Prima milanese

 

traduzione per le edizioni Ponte alle Grazie

di Camillo Pennati

con Viola Graziosi

musiche: Riccardo Amorese

regia: Graziano Piazza

produzione: Teatro della Città

Il 2024 del Filodrammatici si apre con uno spettacolo che, dal 9 al 14 gennaio, porta in scena la riduzione del romanzo Il racconto dell’ancella, un racconto distopico scritto nel 1985 dall’autrice canadese Margaret Atwood, tornato alle cronache per il grande successo della serie televisiva The Handmaid’s Tale.

In un mondo devastato dalle radiazioni atomiche, gli Stati Uniti sono divenuti uno Stato totalitario, basato sul controllo del corpo femminile. Il regime di questa società è fondato sullo sfruttamento delle cosiddette Ancelle, le uniche donne che dopo la catastrofe sono ancora in grado di procreare.

In questo futuro prossimo le donne sono sorvegliate e divise in categorie secondo il colore dei vestiti: azzurro le Mogli; verde le Marte, domestiche; marrone le Zie, sorveglianti; rosso le Ancelle. Nessuna può disobbedire, pena la morte o la deportazione. Un “nuovo mondo” che attraverso le donne e il loro corpo cerca la sua legittimazione.

Il racconto dell’ancella si costruisce partendo dal ritrovamento di una confessione registrata. La protagonista parla al cuore delle donne e degli uomini di questa società contemporanea, chiedendo quale sia la loro responsabilità di quanto accaduto.

L’ancella interroga lo spettatore sulla libertà e soprattutto su quale sia realmente la libertà delle donne. La sua testimonianza diventa un simbolo, ma anche l’incubo di un futuro prossimo possibile, un monito che tutti devono tenere in guardia.

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