ALFABETO DEL CONTEMPORANEO. LA VOCE DEGLI ARTISTI

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ALFABETO DEL CONTEMPORANEO. LA VOCE DEGLI ARTISTI

in collaborazione con Sky Arte

Gallarate (VA), Museo MA*GA (via E. De Magri 1)

28 aprile – 16 giugno 2024

 

a cura di Emma Zanella e Alessandro Castiglioni

 

Orari:

martedì-venerdì, 10.00 – 18.00; sabato e domenica, 11.00 – 19.00

 

Ingresso:

Intero: €7,00; ridotto: €5,00

Domenica 28 aprile, ingresso gratuito, offerto da Ricola, main partner del MA*GA.

 

In onda alle ore 21.05 su Sky Arte, canale 123 e 400 di Sky

Sabato 27/04 Massimo Bartolini, Soglia

Domenica 28/04 Chiara Dynys, Luce

Lunedì 29/04 Riccardo Arena, Dedalo

Martedì 30/04 Marzia Migliora, Economia

Mercoledì 01/05 Michele Ciacciofera, Archeologia

Giovedì 02/05 Cesare Pietroiusti, Parola

Venerdì 03/05 Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini, Geografia

Sabato 04/05 Paola Di Bello, Città

 

Museo MA*GA

T +39 0331 706011; info@museomaga.it; www.museomaga.it

Ufficio stampa

CLP Relazioni Pubbliche
Clara Cervia
T. +39 02 36755700
M. +39 333 9125684
clara.cervia@clp1968.it

28.04.2024 16.06.2024

Gallarate (VA), Museo MA*GA

L’esposizione presenta il progetto, in collaborazione con Sky Arte, di otto video documentari dedicati ad altrettante parole-simbolo dell’arte contemporanea, scelte a partire da opere di artisti nella collezione permanente del MA*GA.

Dal 28 aprile al 16 giugno 2024, il MA*GA di Gallarate presenta Alfabeto del Contemporaneo. La voce degli artisti, riallestimento della collezione permanente nato a partire dalla realizzazione di Alfabeto del Contemporaneo, una serie di otto video-pillole, in collaborazione con Sky Arte.

 

Alfabeto del Contemporaneo è una produzione STORYVILLE, a cura di Emma Zanella e Alessandro Castiglioni, parte del progetto Il Museo nell’Era Post Digitale, Fondo Cultura 2021, Ministero della Cultura.

 

Il progetto nasce con l’obiettivo di spiegare otto parole chiave dell’arte contemporanea, ciascuna scelta a partire da un’opera e un artista della collezione del MA*GA: Soglia, Città, Geografia, Economia, Dedalo, Archeologia, Parola e Luce sono i vocaboli che accompagnano le narrazioni di Massimo Bartolini, Paola Di Bello, Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini, Marzia Migliora, Riccardo Arena, Michele Ciacciofera, Cesare Pietroiusti e Chiara Dynys.

 

Attorno a questi otto brevi documentari, una serie di lavori, sempre provenienti dalle collezioni del Museo, amplia la riflessione, proponendo spunti inediti per comprendere la cultura visiva del nostro tempo. In mostra, creazioni di artisti quali Atanasio Soldati, Emilio Isgrò, Irma Blank, dialogano con i lavori dei protagonisti della contemporaneità, tra cui Jacopo Miliani, Chiara Camoni e Marina Ballo Charmet.

 

Gli episodi di Alfabeto del Contemporaneo saranno trasmessi da Sky Arte a partire da sabato 27 aprile 2024 fino a sabato 4 maggio alle ore 21.05 per otto sere consecutive, anche in streaming su NOW ed in streaming gratuito per tutti sulla pagina web arte.sky.it.

 

L’alfabeto

Soglia

L’idea di paesaggio, di confine e di limite apre la mostra con il video dedicato a Massimo Bartolini e l’opera realizzata nel 2009 per l’ingresso del MA*GA. Un’installazione permeabile e abitabile, il passaggio tra la città e il museo.

 

Città

La città è una delle icone centrali della società modernista. Luogo per eccellenza di sviluppo e crisi. Di movimento e trasformazione. Una sala dedicata alle rappresentazioni della città tra il primo Novecento, come nell’Autoritratto di Atanasio Soldati e l’oggi come nelle fotografie di Mario Cresci, anticipa il video dedicato a Paola Di Bello e alla sua città frammentata in mille dettagli.

 

Geografia

La natura fisica e politica dei luoghi polarizza la ricerca artistica contemporanea in modo fondamentale. Vi sono artisti che guardano ai dettagli intravisti con la coda dell’occhio come nell’opera di Marina Ballo Charmet, altri che segnano il tracciato del corso d’acqua che attraversa Gallarate come Ettore Favini. Mocellin e Pellegrini raccontano la loro storia di genitori adottivi percorrendo il fantasma del muro di Berlino e le storie che porta con sé.

 

Economia

Parlare di economia significa parlare di risorse naturali ma anche di lavoro, di produzione, di contesti sociali e politici. A partire dalle ricerche dedicate all’estrattivismo di Marzia Migliora questa parola racchiude opere che si concentrano attorno alle culture del fare e le sue trasformazioni dal passato al presente, dalla storia della produzione tessile evocata da Marion Baruch al lavoro nelle cave di pietra documentate da Armin Linke.

 

Dedalo

Alcune ricerche artistiche si concentrano sui dettagli della realtà, sono dei veri e propri labirinti in cui le opere prendono forma attraverso percorsi concettuali non lineari in cui è facile perdersi. È il caso del complesso lavoro di Riccardo Arena dedicato all’identità e alla fotografia, qui in dialogo con due opere storiche di Emilio Isgrò che ci interroga su cosa siamo in grado di comprendere della realtà quando ne osserviamo solo dettagli.

 

Parola

La parola scritta prima di essere compresa è un disegno. Quella pronunciata un suono. In queste opere, a partire dalle pagine scritte a macchina da Cesare Pietroiusti artiste e artisti si interrogano sulle relazioni tra linguaggio e immagine, dalla poesia visiva di Irma Blank all’installazione di Jacopo Miliani, in cui un’onomatopea assume un valore spaziale e performativo.

 

Archeologia

Il passato, la storia e la sua riscoperta nel presente sono spesso al centro dell’interesse dell’arte contemporanea che applica gli stessi metodi di ricostruzione dell’antico anche alla comprensione dell’attualità. Questo avviene scoprendo le sculture di Michele Ciacciofera ma anche i disegni di Luca Bertolo dedicati a scarti rappresentati con attenzione paradossale o gli ipotetici scavi immaginari creati da Chiara Camoni.

 

Luce

La luce è un linguaggio ambivalente perché si muove sempre su un piano fisico e uno metaforico e perché nasce da fonti naturali o artificiali. La sua ambiguità impalpabile la rende un perfetto elemento per chiudere questa mostra accompagnati dalle parole di Chiara Dynys che va alla ricerca delle aurore boreali nel nord artico.

 

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