L’esposizione, a cui, in ottemperanza alle disposizioni governative vigenti si potrà accedere esibendo il green pass e un documento di identità, è allestita nei rinnovati spazi espositivi del “Quadrilatero rinascimentale” delle gallerie alte del Monastero di Santa Giulia del Museo di Santa Giulia– Curata da Filippo Maggia e Francesca Morandini, promossa dal Comune di Brescia e dalla Fondazione Brescia Musei e co-prodotta da Skira, presenta per la prima volta in Italia 136 immagini di grande formato tratte da IMPERIVM ROMANVM, il monumentale progetto sviluppato in oltre quindici anni di lavoro dal fotografo.
Affascinato dalle scenografie cinematografiche dell’antica Roma, allestite a Cinecittà, Alfred Seiland ha intrapreso un lungo viaggio nei territori in cui si estendeva il dominio di Roma, dalla Siria alla Scozia, ai paesi che si affacciano sul Mediterraneo e oltre, per fotografare quei siti archeologici romani in cui si cogliessero le diverse sfumature di interazione tra uomo e rovine.
Sono 40 i paesi raccontati attraverso i siti archeologici come Palmira, Samaria o Epidauro, il Colosseo a Roma, le terme di Bath e il Pont du Gard in Provenza, 20 gli inediti tra cui un portfolio di 6 scatti realizzati a Brescia tra il 2019 e il 2020, che coglie il patrimonio antico della città e ne documenta il valore monumentale e sociale, in costante cambiamento secondo canoni contemporanei.
Con questo progetto, costantemente in progress, Seiland è riuscito a riportare a galla, nel mondo globalizzato, la traccia del senso di comunità e un nuovo significato di quella integrazione che l’impero romano aveva avviato e realizzato per tutto l’arco della sua durata e che le locali vicende storico-culturali hanno modificato, distrutto o adeguato.
La mostra fa parte del Brescia Photo Festival, giunto quest’anno alla quarta edizione e dedicato al tema Patrimoni. Un festival che si collega alle celebrazioni per il ritorno a Brescia della Vittoria Alata, una delle più straordinarie statue in bronzo di epoca romana, portavoce del valore culturale e identitario del patrimonio della città, dopo due anni di restauro a cura dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze.
Il percorso espositivo al Museo di Santa Giulia prosegue con Palmira. Una memoria negata, a cura di Renato Corsini, il reportage del fotografo friulano Elio Ciol, composto da 20 scatti, realizzato nel 2015 in Siria prima delle distruzioni inferte dall’ISIS a uno dei tesori più preziosi dell’umanità; Donata Pizzi, con Roma in Africa, dall’8 maggio al 17 ottobre 2021, a cura di Renato Corsini, racconta attraverso 29 fotografie le suggestioni delle antiche città del Nord Africa, tra deserti e rovine romane. Infine Eros, a cura Clelia Belgrado, presenta dall’8 maggio al 17 ottobre 2021, 25 fotografie di sculture che l’artista reggiano Bruno Cattani ha scattato all’interno dei musei, svelando il lato inedito delle opere classiche.
NOTE BIOGRAFICHE
Alfred Seiland (St. Michael, Austria, 1952) è un fotografo austriaco, professore alla Stuttgarter Akademie der Bildenden Künste. Dopo gli studi in ingegneria meccanica, si è dedicato alla fotografia con risultati di spessore internazionale; dagli anni ottanta i suoi scatti compaiono in pubblicazioni internazionali e campagne pubblicitarie che hanno ricevuto numerosi riconoscimenti. Ha esposto al Museum of Modern Art di New York e in altre importanti istituzioni come il Römisch-Germanisches Museum di Colonia (2013-2014); il Musée national d’histoire et d’art di Lussemburgo (2014-2015), i Rencontres d’Arles, Villa Méditerranée a Marsiglia (2016) e la Landesgalerie am Oberösterreichischen Landesmuseum di Linz (2018).