MARZIA MIGLIORA. Lo Spettro di Malthus

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Informazioni

MARZIA MIGLIORA. LO SPETTRO DI MALTHUS
Gallarate (VA), Museo MA*GA (via E. De Magri 1)

Prorogata fino al 12 marzo 2021

Apertura al pubblico con ingresso gratuito grazie a Ricola

La mostra prevede la visione di un’opera video tramite visore VR.
La vista del film viene assicurata solo su prenotazione al n tel. 0331.706011

Orari
dal martedì al venerdì, dalle ore 11.00 alle ore 16.00

Per visitare le mostre è preferibile prenotare al numero tel. 0331.706011.
Per vedere l’opera video VR presente nella mostra è necessaria la prenotazione al n tel. 0331.706011

Informazioni: tel. +39 0331 706011; info@museomaga.it; www.museomaga.it

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Instagram: @museomaga
Twitter: @MuseoMaga

Ufficio stampa

CLP Relazioni Pubbliche
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CHIUSA FINO A NUOVE DISPOSIZIONI

Gallarate (VA), Museo MA*GA

Il progetto, vincitore dell’Italian Council 2019, è un viaggio nelle miniere siciliane di sale, attraverso un percorso esperienziale site specific, con installazioni ambientali e un’animazione digitale in realtà virtuale.

Il lavoro è dedicato all’insostenibilità del rapporto tra produzione di cibo, merce e plusvalore del modello capitalista, in relazione allo sfruttamento delle risorse umane, animali, e minerarie.

Marzia Migliora, Lo spettro di Malthus, 2020. Frame video, video in realtà virtuale, suono ASMR, colore, animazione, 4’30’’. Courtesy: dell’artista; Museo MA*GA Marzia Migliora, Paradossi dell’abbondanza, 2020. 24 disegni, tecnica mista e collage 42 x 29 cm, 3 carrelli da mensa, vassoi, vetri, vasca, terra, ø 300 cm. Foto di Renato Ghiazza. Courtesy: dell’artista; Galleria Lia Rumma, Milano / Napoli, Milano / Napoli

In ottemperanza al DPCM del 16 gennaio 2021, la personale di Marzia Migliora, Lo spettro di Malthus, a cura di Matteo Lucchetti, allestita al MA*GA di Gallarate (VA), riapre le porte al pubblico, in piena sicurezza, nel rispetto delle norme anti-Covid, fino al 12 marzo 2021.

La mostra ruota attorno al progetto, realizzato grazie al sostegno di Italian Council, ambientato in gran parte nelle miniere di salgemma siciliane di Petralia e Racalmuto, formatesi circa 6 milioni di anni fa.

Lo Spettro di Malthus è l’ideale conclusione del ciclo di ricerca degli ultimi anni, che Marzia Migliora ha dedicato all’analisi sul rapporto tra produzione di cibo, merce e plusvalore del modello capitalista e allo sfruttamento delle risorse umane, animali e minerarie. Temi evocati fin dal titolo del progetto proposto in cui l’artista richiama la teoria enunciata da Thomas Malthus, economista e demografo inglese (1766-1834), che teorizzava, già a fine diciottesimo secolo, il problema dell’insostenibilità tra crescita demografica e produzione alimentare, indicando come conseguenze di monoculture e allevamenti industriali, possibili carestie e pandemie a livello globale.

La mostra si articola attorno a una serie di nuovi lavori di Marzia Migliora, in un percorso esperienziale site specific, che vede, tra le altre cose, la presenza di installazioni ambientali, un’animazione digitale realizzata in realtà virtuale, e una grande tenda in tre parti. Il pubblico infatti si muoverà attraverso tutto lo spazio espositivo scoprendo le opere aldilà delle tende, che introducono una linea temporale di crescita demografica, dal 1700 al 2100, sulla quale si focalizza la ricerca dell’artista.

“Il progetto – specifica Matteo Lucchetti – nasce da una serie di ventiquattro collage che Marzia Migliora ha iniziato nel 2017 con il titolo di Paradossi dell’abbondanza, che mescolano la tecnica del disegno alla tradizione del papier collé, per raccontare le contraddizioni vissute in campo agricolo, dalla prospettiva degli agricoltori stessi, che siano gli stagionali migranti dei nostri giorni, i braccianti delle piantagioni coloniali, oppure più semplicemente provenienti dal background contadino vicino all’artista e alla storia della sua famiglia. Il titolo dell’opera è preso a prestito da un capitolo del libro Una storia commestibile dell’umanità del giornalista inglese Tom Standage, che ripercorre una certa idea di modernità attraverso la storia dell’agricoltura e del suo asservimento alla produzione di cibo come merce: con l’introduzione di monoculture, produzioni intensive, pesticidi, organismi geneticamente modificati e quanto ha permesso un presunto dominio dell’uomo sui cicli naturali della germinazione. Questi disegni introducono all’installazione Lo spettro di Malthus che chiama direttamente in causa la figura dello studioso inglese che nel 1798 pubblica Saggio sul principio della popolazione e i suoi effetti sullo sviluppo futuro della società, precursore rispetto agli squilibri tra crescita demografica e produzione alimentare.

Marzia Migliora ha immaginato questo lavoro come un’immersione nelle viscere della terra, fino a oltre cento metri di profondità sotto il livello del mare. Questa è la quota più profonda alla quale si trova il salgemma estratto da secoli nelle miniere siciliane di sale, in stratificazioni geologiche formatesi sei milioni di anni fa. Il lavoro, che prende la forma di un video in realtà virtuale, permette un viaggio altrimenti impossibile, nei tunnel scavati dall’uomo nella profondità della terra, che appaiono come intestini popolati da animazioni provenienti dai disegni dell’artista, i quali visualizzano alcuni passaggi fondamentali del conflitto tra il cosiddetto progresso e i suoi costi all’interno dell’ecosistema”.

Il progetto è realizzato grazie al sostegno di Italian Council (VI Edizione, 2019) programma di promozione di arte contemporanea nel mondo, della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo e al supporto di Italkali Società Italiana Sali Alcalini S.p.A. a cui appartengono Giacimenti siciliani di sale naturale di Racalmuto e Petralia.

Un ringraziamento particolare va ai partner di progetto: Serlachius Museums di Mänttä che ha ospitato la prima versione dell’opera nella mostra The Quest for Happiness, Italian Art Now, Van Abbemuseum di Eindhoven per il programma online e la presentazione del lavoro di Marzia Migliora, l’Istituto Italiano di Cultura di Varsavia per il supporto nella diffusione del progetto, e i partner culturali Galleria Nazionale San Marino e il Premio Nazionale Arti Visive Città di Gallarate, grazie al quale l’artista per la prima volta ha lavorato al MA*GA nel 2016. Si ringrazia inoltre la Galleria Lia Rumma, Milano / Napoli.

L’ingresso gratuito è offerto da Ricola, partner istituzionale del MA*GA.

 

Note biografiche

Marzia Migliora è un’artista che usa un’ampia gamma di linguaggi, tra cui fotografia, video, suono, performance, installazione e disegno, per creare opere che elevano le più semplici attività umane a momenti in grado di raccontare stralci di storia collettiva. Le tematiche ricorrenti nel suo lavoro sono la memoria come strumento di articolazione del presente e l’analisi dell’occupazione lavorativa come affermazione di partecipazione alla sfera sociale. (Matteo Lucchetti)

Tra le varie istituzioni che hanno esposto il lavoro di Migliora, Museo d’Arte Contemporanea del castello di Rivoli, Rivoli, Torino; Fondazione Prada, Milano; Fondazione Merz, Torino; MA*GA, Museo arte Gallarate, Gallarate; Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia, Madrid; Padiglione Italia, 56a Esposizione Internazionale d’Arte La Biennale di Venezia; Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino; FACT, Foundation for Art and Creative Technology, Liverpool; Ca’ Rezzonico, Venezia; Museo Maxxi, Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Roma; Carré d’Art, Nîmes; Serlachius Museums, Mänttä; Le MAGASIN Centre National d’Art Contemporain, Grenoble. L’artista è rappresentata dalla Galleria Lia Rumma, Milano/Napoli.

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