22-23 maggio 2025

Fondazione Brescia Musei

Gli affreschi della cappella di San Giovanni Battista in San Salvatore, la più importante testimonianza della pittura trecentesca a Brescia, sono oggi restituiti alla città

 

In occasione degli storici restauri Fondazione Brescia Musei e Università Cattolica del Sacro cuore hanno organizzato il convegno dedicato alle arti a Brescia nel Trecento: il 22 e il 23 maggio

Brescia, 19 maggio 2025 – Comune di Brescia e Fondazione Brescia Musei presentano oggi il restauro degli affreschi della cappella di San Giovanni Battista in San Salvatore, la basilica longobarda annessa al monastero femminile di San Salvatore, patrimonio UNESCO di Brescia e, dal 2011, parte del sito seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568 – 774 d.C.)”.

Quasi del tutto sconosciuta ai più, la cappella di San Giovanni Battista in San Salvatore a Brescia, sita all’interno del complesso museale di Santa Giulia, risulta essere un unicum nel panorama dell’arte bresciana del Trecento, conservatasi fino ai giorni nostri in città. Forse prima tra le cappelle annesse alla Basilica nel 1375, durante la dominazione viscontea della città, fu voluta da Marcolo Petroni da Bernareggio, un milanese poco conosciuto ma certamente ricco e influente a Brescia, oltre che profondamente legato da motivi economici o amministrativi al Monastero di Santa Giulia, al punto da riuscire a commissionare degli affreschi direttamente all’interno della basilica di San Salvatore. La decorazione fu affidata a un pittore oggi noto solo agli studiosi ma di grande qualità e raffinatezza: il cosiddetto Maestro di Lentate, autore, con la sua bottega, dei magnifici affreschi dell’Oratorio di Santo Stefano a Lentate (appunto), in Brianza.

 

Il restauro sulle pitture murali, compiuto da Fondazione Brescia Musei ed affidato allo Studio Abeni Guerra, in costante dialogo con la direzione museale e con il settore Collezioni e Ricerca, coordinato da Roberta D’Adda, segna un momento estremamente significativo per Brescia, sia per l’alto valore artistico della decorazione pittorica, restituita nella sua leggibilità, sia poiché conferma l’impegno profuso da Fondazione Brescia Musei nella valorizzazione e restituzione alla comunità bresciana del patrimonio storico e artistico di cui è custode e che, in questo caso, coinvolge uno dei luoghi più rappresentativi della storia e dell’arte in città.

Un’azione dunque necessaria, che impreziosisce il sistema museale del complesso di Santa Giulia, e che si inserisce nel solco del costante rinnovamento, restauro e riqualificazione del grande patrimonio monumentale vincolato ai musei civici bresciani e dato in gestione per la valorizzazione a Fondazione Brescia Musei, che dal 2019, ha attivato un percorso virtuoso, con una dozzina di interventi – tra i quali si ricordano il restauro percettivo dell’oratorio di Santa Maria in Solario, la realizzazione del Corridoio UNESCO, il riallestimento della sezione dell’età romana “La città”, oltre che le grandi monumentalizzazioni come quella della Vittoria Alata nel Capitolium – di cui questo, anche grazie al contributo dei privati, è soltanto l’ultimo.

L’operazione si è resa possibile grazie all’iniziative dell’ingegnere Nicola Berlucchi, membro del comitato scientifico di Fondazione Brescia Musei e fautore, tramite lo strumento dell’ArtBonus, di una raccolta fondi dedicata a coprire il costo del restauro della cappella anche grazie alla donazione della progettazione e direzione dei lavori tramite il proprio Studio Berlucchi. 25mila euro, oltre alla progettazione, con cui Fondazione Brescia Musei ha potuto avviare questo importante percorso di valorizzazione del patrimonio post-longobardo di San Salvatore, un patrimonio di valore non inferiore a quello altomedievale e che include, peraltro, la cappella di Sant’Obizio, affrescata negli anni venti del Cinquecento da Romanino.

 

I lavori di restauro, iniziati a gennaio 2025 e conclusi a maggio, hanno potuto contare sulle significative indagini diagnostiche di Vincenzo Gheroldi, docente di storia e tecnica del restauro all’Università di Bologna ed esperto di ricerche storico-tecniche e di indagini diagnostiche su opere d’arte databili fra la tarda antichità e l’età moderna, con il contributo si Sara Marazzani, dalle quali è emerso quanto ricca dovesse essere la cappella, e hanno beneficiato della presenza come collaboratrice in Fondazione Brescia Musei della studiosa Roberta Castelnovo, specializzanda in Storia dell’Arte all’Università Cattolica del Sacro Cuore ed esperta del Maestro di Lentate, la quale ha condotto diverse ricerche negli archivi dei Musei Civici e della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Bergamo e Brescia. Nei dipinti murali conservati in San Salvatore emerge chiaramente il tratto dell’artista, che fonde il naturalismo tipicamente lombardo con la cultura portata a Milano nel ’300, prima da Giotto e poi da Giusto de’ Menabuoi, con esiti di estrema preziosità. Le ricerche stanno vertendo anche sulla storia conservativa degli affreschi, oltre che sull’architettura della cappella e, più in generale, dell’intera basilica, grazie alla visione dei diari degli scavi del 1958 (conservati presso gli archivi dei Musei Civici) dai quali è emersa la presenza di tombe nel pavimento delle cappelle laterali.

 

Soprattutto negli anni di Giovanni e Bernabò Visconti, complice la vicinanza e la politica matrimoniale dei Signori di Milano (Bernabò sposa Beatrice Regina Della Scala, sorella di Cansignorio), Brescia costituisce un vero e proprio ponte culturale tra Verona, città degli Scaligeri, e il cuore dello Stato visconteo. Sarà questo l’arco cronologico – che va dalla fine della signoria di Berardo, Federico e Maffeo Maggi all’avvento della signoria di Pandolfo Malatesta – oggetto del convegno promosso dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia insieme alla Fondazione Brescia Musei e curato dalla docente di Storia dell’arte medioevale Stefania Buganza. Il convegno, dal titolo Il Leone e la vipera: le arti a Brescia nel Trecento, si terrà a Brescia il 22 e 23 maggio 2025, sarà aperto gratuitamente al pubblico e vedrà la partecipazione dei massimi studiosi del periodo storico preso in esame. Organizzato in quattro sessioni, due saranno ospitate nella sede dell’Università Cattolica di Brescia (la mattina di giovedì 22 e venerdì 23 maggio), due negli spazi dei Musei Civici: il pomeriggio di giovedì 22, nella Sala Conferenze del Museo del Risorgimento Leonessa d’Italia, con visita, a seguire, agli affreschi del mastio visconteo del Castello di Brescia, e il pomeriggio di venerdì 23, direttamente all’interno della basilica di San Salvatore, dove sono previsti una serie di interventi puntualmente dedicati alla cappella di San Giovanni e al relativo restauro. La mattina del 25 maggio saranno infine previste delle visite guidate alla cappella e agli affreschi, condotte dalla dottoressa Roberta Castelnovo, alle ore 10.15, 11 e 11.45, che stanno riscontrando un grande successo di pubblico. Gli atti del convegno saranno pubblicati nei Tipi di Fondazione Brescia Musei, all’interno della collana di studi curata dall’Istituzione museale cittadina.

 

A partire dal 25 maggio sarà inoltre messo gratuitamente a disposizione del pubblico, in prossimità della cappella, un quaderno didattico, curato dal settore Servizi educativi e public engagement di Fondazione Brescia Musei e coordinato da Federica Novali, composto da diverse schede e fotografie che permettono ai visitatori di assaporare da vicino i dettagli dell’opera e al contempo approfondirne l’iconografia grazie a notazioni su usi, costumi e abitudini del tempo.

 

 

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Fondazione Brescia Musei è una fondazione di partecipazione pubblico–privata presieduta da Francesca Bazoli e diretta da Stefano Karadjov. Fanno parte di Fondazione Brescia Musei Brixia. Parco archeologico di Brescia romana, Museo di Santa Giulia, Pinacoteca Tosio Martinengo, Museo delle Armi Luigi Marzoli, Museo del Risorgimento Leonessa d’Italia, Castello di Brescia Falco d’Italia e Cinema Nuovo Eden. I Musei Civici di Brescia sono inclusi nell’offerta di Associazione Abbonamento Musei.

 

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