IL PROGRAMMA DI VENERDÌ 10 MAGGIO DI LECITE VISIONI – FESTIVAL LGBTQIA+

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Informazioni

LECITE VISIONI. FESTIVAL LGBTQIA+

XI edizione

Teatro Filodrammatici Milano (Piazza Paolo Ferrari, 6)

Dal 6 al 12 maggio 2024

 

Biglietti:

Intero: €18,00; Ridotto: €11,50; Scuole: €9,00, Carnet 5 ingressi: €75,00; Carnet 3 ingressi: €42,00;

(+ diritti di prevendita)

 

Informazioni e biglietteria:

T + 39.02.36727550; biglietteria@teatrofilodrammatici.eu

 

Sito internet:

www.teatrofilodrammatici.eu

 

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CLP Relazioni Pubbliche
Marta Pedroli, M. +39 347 4155017 | marta.pedroli@clp1968.it | stampa@teatrofilodrammatici.eu
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Venerdì 10 maggio 2024

Teatro Filodrammatici Milano

Prosegue al Teatro Filodrammatici di Milano la undicesima edizione di LECITE VISIONI – Festival LGBTQIA+, promosso e organizzato dal Teatro Filodrammatici di Milano, con la direzione artistica dell’attore e regista Michele Di Giacomo, che, fino a domenica 12 maggio, propone un programma sempre più ricco e maggiormente attento al territorio, per raccontare storie di vita, momenti, esperienze, battaglie lgbtqia+.

 

Il calendario di appuntamenti di venerdì 10 maggio, si apre con Antonia Caruso, scrittrice, sceneggiatrice di fumetti, attivista trans/femminista, che presenta Corpi invisibili (Becco Giallo editore) con Katia Acquafredda, un libro dedicato ai corpi che nel corso di un secolo di storia sono stati emarginati, nascosti ed esclusi dalla narrazione comune.

Cosa succede quando un corpo viene ignorato, nascosto o ne viene proposta una percezione diversa? Questo corpo diventa invisibile. C’è chi non deve pensare al proprio corpo perché conforme, adatto, “normale”. Ci sono corpi invece che vengono (e sono sempre stati) tenuti fuori dalla sfera pubblica, dalle narrazioni. La loro assenza non si nota, anzi, al contrario turba la loro presenza, perciò, questi corpi cessano di esistere, vengono dimenticati. La rappresentazione del corpo è inevitabilmente legata al contesto politico e sociale e l’intento di questo saggio illustrato è di restituire valore e visibilità a quei corpi che, durante le epoche, sono stati allontanati ed emarginati dalla sfera pubblica o la cui narrazione è stata distorta al punto da non poterli più riconoscere. Lo fa prendendo come esempio 8 corpi situati nel proprio specifico contesto sociale (si parla di carcere, fabbrica, manicomio, migranti, sex worker, donne in tv, corpo trans e aborto) osservandone la loro evoluzione all’interno della storia italiana degli ultimi novant’anni, dagli anni trenta del secolo scorso fino al 2020.

 

Alle ore 20.20, torna Nascondevo ghiaccio sotto le mie ardenti carezze, il progetto di Michele Di Giacomo e Angelo Di Genio.

La pièce, in programma fino a sabato 11 maggio, prende spunto da un fatto avvenuto nel 1889, quando un giovane omosessuale aristocratico italiano scrive a Émile Zola quattro lunghe lettere raccontando la propria vita con l’obiettivo di spingere lo scrittore a fare di quella confessione un romanzo e a rappresentare per la prima volta un personaggio omosessuale in letteratura. Zola, tuttavia, dopo aver cercato di elaborarlo, decide di non pubblicarlo, e di passarlo a un medico, Saint-Paul, che lo divulgherà all’interno di una pubblicazione scientifica sulle perversioni sessuali dal titolo “Romanzo di un invertito nato”. Quell’affermazione di sé, quel grido acuto diventa allora un mezzo per essere screditato, etichettato come malato, amorale.

Michele Di Giacomo e Angelo Di Genio rileggono questa vicenda con gli occhi e la sensibilità dell’oggi, in una ricerca fatta di domande, interviste, ricostruendo il racconto di quella vita in lettera, interrogandosi sulla potenza sociale della rappresentazione, contrapposta alla discriminazione.

 

Alle ore 21.00, il palcoscenico del Filodrammatici si apre alla danza con all you need is (concept e coreografia Emanuele Rosa e Maria Focaraccio; performance Emanuele Rosa, Maria Focaraccio, Armando Rossi), che, muovendosi dalle figure di alcuni balli di coppia tradizionali, intende esplorare e mettere in discussione la logica delle opposizioni binarie che dominano il corrente sistema di pensiero, la cultura e la società attraverso l’intromissione di un terzo elemento. Una danza a tre fatta di continui incastri, equilibri e interconnessione fisica, che diventa metafora di una diversa costellazione di relazione.

All you need is, co-prodotta da C&C Company e S’ALA / spazio per artist+, ha vinto il Premio del Pubblico Les Lendemains Qui Dansent 2024, il Premio Twain_direzioniAltre 2022, ed è stato selezionato alla Vetrina della giovane danza d’autore eXtra 2022.

 

Tutte le sere, tra le 18.30 e le 21.00, Nolo.so serve un aperitivo nel bar del Teatro Filodrammatici.

E fino al 12 maggio, nel foyer del teatro si può visitare la mostra RI-SCATTI. Chiamami col mio nome, curata da Diego Sileo, ideata e prodotta da PAC Padiglione d’Arte contemporanea e Ri-Scatti odv, promossa dal Comune di Milano con il sostegno di Tod’s e la collaborazione dell’Associazione per la Cultura e l’Etica Transgenere (ACET) e dell’Associazione Ala Milano onlus, che propone gli scatti di sedici autori – Alba Galliani, Antonia Monopoli, Bianca Iula, Elisa Cavallo, Fede, Ian Alieno, Lionel Yongkol Espino, Logan Andrea Ferrucci, Louise Celada, Manuela Verde, Marcella Guanyin, Mari, Nico, Nico Guglielmo, Riccardo Ciardo, Seiko – in grado di raccontare storie vere, alcune volte amare, altre gioiose, ma assolutamente frutto di una libera espressione. Le fotografie mettono in luce le identità̀ di persone transgender e non-binary e il loro sofferto percorso di transizione, accendendo i riflettori sulle difficoltà nel riconoscersi prima ancora che farsi riconoscere e accettare dalla propria famiglia, dai propri amici, dalle istituzioni e dalla società.

 

Lecite visioni è ideato e prodotto dal Teatro Filodrammatici di Milano e sostenuto con i fondi dell’8xmille della Chiesa Evangelica Valdese, col contributo di CIG Arcigay Milano, può vantare di una fitta rete di partner come Libreria Antigone Milano, NoLoso, Premio Carlo Annoni per testi teatrali a tematica lgbtqia+, Stratagemmi Prospettive Teatrali.

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