I Musei Reali di Torino, diretti da Enrica Pagella, partecipano a “Svelare Leonardo”, il nuovo hub digitale su Google Arts & Culture che porta online storie su Leonardo da Vinci curate da 28 istituzioni culturali internazionali per una nuova esplorazione del genio del Rinascimento.
Leonardo da Vinci è l’emblema del Rinascimento: inventore, scienziato, artista figurativo… “Svelare Leonardo” è un nuovo hub digitale che permette di esplorare la vita, l’opera e l’eredità del grande genio e porta online per la prima volta oltre 1.300 pagine dei suoi codici. La retrospettiva, disponibile per tutti su Google Arts & Culture, è curata da esperti di 8 paesi, tra cui il Castello Sforzesco di Milano, i Musei Reali di Torino e il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano, offre uno sguardo sulla creatività sconfinata del genio del Rinascimento. L’hub digitale include storie sulla vita di Leonardo, le sue incredibili invenzioni che possono essere viste in 3D, oltre ai suoi capolavori pittorici. L’Experiment “Inside the Genius Mind” si avvale dell’aiuto del Machine Learning e della curatela del Professor Martin Kemp per immergersi nei misteri dei manoscritti di Leonardo.
Il ricco patrimonio di Leonardo da Vinci, conservato all’interno della Biblioteca Reale, diretta da Giuseppina Mussari, presenta un corpus di ben tredici disegni autografi, databili tra il 1480 e il 1515; si tratta di un insieme che costituisce una sintesi dei vasti interessi del Genio del Rinascimento per la natura, l’anatomia, la rappresentazione dei sentimenti, l’ingegneria, le macchine da guerra, dalla giovinezza alla piena maturità.
La successione dei fogli traccia un racconto per immagini del percorso artistico e personale dell’artista, dagli esordi fiorentini fino al processo creativo delle opere più note e celebrate – la Battaglia di Anghiari e la Vergine delle Rocce – e di quelle mai realizzate – i monumenti equestri Sforza e Trivulzio e la statua di Ercole per Piazza della Signoria – per concludersi nella serena solitudine della vecchiaia, alla corte del re di Francia, fissata per sempre e tramandata ai posteri dallo sguardo profondo del volto più famoso e iconico dell’intera produzione leonardesca: il Ritratto di vecchio, ritenuto l’autoritratto di Leonardo.
A questi fogli si aggiunge il Codice sul volo degli uccelli donato da Teodoro Sabachnikoff al re Umberto I nel 1893. Il piccolo quaderno, scritto da Leonardo tra il 1505 e il 1506, oltre a indagare il tema del volo degli uccelli, contiene le sue riflessioni sulla macchina per il volo, su problemi di meccanica, di idraulica, di architettura, di anatomia, di disegno di figura, intrecciandosi e intersecando questioni cruciali dei suoi studi.
Ad arricchire di valore e significato il nucleo leonardesco, sono presenti in collezione numerosi fogli di artisti vicini a Leonardo, dal maestro fiorentino Andrea del Verrocchio, dalla cui bottega sono emersi talenti del calibro di Sandro Botticelli, Lorenzo di Credi e Pietro Perugino, agli allievi Francesco Melzi, Giovanni Antonio Boltraffio, Bernardino Luini e Cesare da Sesto, che tramite il disegno apprendevano l’arte del maestro e si appropriavano del suo linguaggio espressivo.
“Leonardo da Vinci, pioniere dell’arte, della scienza e dell’innovazione, ha ampliato enormemente gli orizzonti della nostra conoscenza. La sua eredità è ancora oggi di grande ispirazione per numerose professioni e discipline. Grazie ai nostri 28 partner internazionali, su Google Arts & Culture diventano accessibili oggi storie curate da esperti ed esperienze di visualizzazione interattiva alla scoperta di una delle più grandi menti della storia.” Amit Sood, Founder and Director di Google Arts & Culture
Il progetto offre anche nuovi modi per interagire con i codici di Leonardo: grazie alla Google AI Image generation Research, l’Experiment “Da Vinci Stickies” permette agli utenti di unire i disegni di Leonardo dando vita a nuove, sorprendenti idee e creazioni.
Scoprite “Svelare Leonardo” su Google Arts & Culture tramite app iOS o Android oppure online su goo.gle/leonardo.
About Google Arts & Culture
Google Arts & Culture è la piattaforma tecnologica sviluppata da Google che permette agli utenti di esplorare opere d’arte, manufatti e molto altro tra oltre 3000 musei, archivi e istituzioni culturali da più di 90 paesi del mondo. Disponibile sul web, da laptop e dispositivi mobili, o tramite app per iOS e Android, la piattaforma è pensata come un luogo in cui esplorare e assaporare l’arte e la cultura online.
I Musei Reali di Torino sono situati nel cuore della città antica e propongono un affascinante itinerario di storia, arte e natura che si snoda attraverso i secoli, con testimonianze che datano dalla Preistoria all’età moderna. Il Palazzo Reale, centro di comando della famiglia Savoia, conserva ambienti, arredi e opere d’arte realizzati tra il XVI e il XX secolo. La facciata, preceduta dalla cancellata disegnata da Pelagio Palagi, cela interni sfarzosi, progettati e decorati da grandi artisti come Daniel Seiter, Claudio Beaumont, Francesco De Mura, e da architetti come Filippo Juvarra e Benedetto Alfieri.
Attraverso la Sala del Medagliere si accede all’Armeria Reale, aperta al pubblico nel 1837, che accoglie una ricchissima collezione di armi e armature che dal periodo archeologico giungono all’Ottocento. Lo scalone alfieriano collega l’Armeria alla Biblioteca Reale, fondata nel 1831 da Carlo Alberto, che ampliò la biblioteca di corte con numerosi volumi acquistati presso gli antiquari di tutta Europa. Di grande pregio la raccolta dei disegni, con esemplari dal Quattrocento all’Ottocento, opera di grandi maestri tra i quali Michelangelo, Perugino, Rembrandt. Tra questi spicca il celebre nucleo di Leonardo da Vinci, con l’Autoritratto e il Codice sul volo degli uccelli.
Dopo un lungo e difficile intervento di restauro, nel percorso di visita dei Musei Reali è compresa anche la Cappella della Sindone, mirabile architettura barocca realizzata su progetto di Guarino Guarini nella seconda metà del Seicento.
Il gusto collezionistico dei Savoia è documentato in pittura dalla Galleria Sabauda, che conserva grandi capolavori delle principali scuole europee, da van Eyck a Rubens e van Dyck, da Mantegna, a Paolo Veronese, a Orazio Gentileschi, a Guido Reni. Ordinata cronologicamente, la Galleria ha sede nella Manica Nuova di Palazzo Reale e accoglie anche tre importanti collezioni: quella di pittura fiamminga e olandese, proveniente dalle collezioni del Principe Eugenio di Savoia-Soissons; quella del finanziere Riccardo Gualino, con grandi dipinti che vanno da Duccio, a Botticelli, a Francesco Guardi; quella recentemente donata da Giuseppe e Gabriella Ferrero, comprendente 132 ceramiche artistiche Lenci, in dialogo con una selezione di dipinti e sculture contemporanei dalle raccolte della pinacoteca. Il piano terreno della Galleria è arricchito dalla sezione Un’altra armonia. Maestri dei Rinascimento in Piemonte.
Costituitosi nel 1724 come Museo della Regia Università e, dal 1832, Regio Museo delle antichità greche, romane ed egizie, il Museo di Antichità è affacciato sull’area archeologica del Teatro Romano, di recente restituzione. Nata nel Cinquecento come raccolta dinastica sabauda, la collezione archeologica fu arricchita dall’arrivo della collezione egizia di Bernardino Drovetti; dopo la separazione dal Museo Egizio, ospita i reperti archeologici provenienti da scavi condotti sul territorio piemontese, tra i quali il Tesoro di Marengo. La Galleria Archeologica, nuovo allestimento al piano terreno della Manica Nuova di Palazzo Reale, racchiude importanti collezioni del Mediterraneo antico, raccolte dai Savoia a partire dalla fine del XVI secolo.
I Giardini Reali, punto di snodo dell’intero complesso, furono realizzati dal Duparc, ampliati nel corso del Seicento da André le Nôtre e completati nel secolo successivo con il gruppo statuario dei Tritoni, opera di Simone Martinez.
Parte integrante dei Musei Reali sono le Sale Chiablese, situate al piano terreno del Palazzo omonimo su Piazzetta Reale, destinate a ospitare mostre temporanee.