1854-2024 | GASPAROLI. 170 ANNI DI CURA DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO ITALIANO

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Da venerdì 1° marzo

Un ricco programma di mostre e lectio magistralis celebra la storia dell’azienda leader nel restauro, conservazione e manutenzione dell’edilizia storica e monumentale, che vanta interventi prestigiosi, come quelli della Galleria Vittorio Emanuele II, del Duomo, del Cenacolo Vinciano, delle basiliche di sant’Ambrogio e san Lorenzo a Milano o della Villa Reale a Monza, o ancora della Mole Antonelliana a Torino.

Il primo appuntamento è in programma venerdì 1° marzo a Palazzo dei Giureconsulti a Milano con la conferenza di Ornella Selvafolta, sul ruolo degli artisti decoratori, pittori e architetti operativi a Milano e in Lombardia tra Ottocento e Novecento.

 

Il 2024 scrive un capitolo di grande rilievo nel libro della storia di Gasparoli s.r.l., azienda leader nel restauro, conservazione e manutenzione dell’edilizia storica e monumentale.

Saranno infatti celebrati i 170 anni di vita dalla fondazione del gruppo che, dal 1854, è sinonimo di eccellenza nel campo della cura del patrimonio architettonico italiano. Ne sono un esempio gli interventi di prestigio su alcuni dei monumenti più importanti, come la Galleria Vittorio Emanuele II, il Duomo, il Cenacolo Vinciano, le basiliche di sant’Ambrogio e S. Lorenzo a Milano o la Villa Reale a Monza, o ancora la Mole Antonelliana e le Gallerie d’Italia a Torino.

Una tradizione che si tramanda di padre in figlio, di nonno in nipote, ma che è pienamente inserita nell’attualità più presente, con uno sguardo rivolto al futuro, grazie alla ricerca e alla sperimentazione di nuove tecnologie, per aiutare ad assolvere al compito di prendersi cura di luoghi storici e tramandarne la materia e la memoria alle nuove generazioni.

Per celebrare questo anniversario è stato messo a punto un calendario che occuperà tutto il 2024 e che prende avvio venerdì 1° marzo, alle ore 16.30, nella Sala delle Colonne di Palazzo dei Giureconsulti, con la lectio magistralis di Ornella Selvafolta, ordinario di Storia dell’Architettura al Politecnico di Milano.

Nel corso del suo intervento, dal titolo “Elogio della mano”. L’architettura e i mestieri dell’arte tra Otto e Novecento”, Ornella Selvafolta evidenzierà il ruolo degli artisti decoratori, pittori e architetti operativi a Milano e in Lombardia tra ‘800 e ‘900, che hanno fortemente contribuito, con il loro sapere, la loro esperienza, i loro gesti e le loro mani, a dar vita alle idee, alla qualificazione degli edifici, alla precisazione stilistica, a volte alla stessa riconoscibilità del progettista e della sua cifra espressiva.

Venerdì 24 maggio, nella Sala Arazzi Ottavio Missoni del Museo MA*GA di Gallarate, città che accoglie la sede di Gasparoli, l’architetto Michele De Lucchi terrà la lezione Il cortocircuito. Argomenti di architettura contemporanea, tra conservazione e trasformazione.

Dal 19 settembre al 27 ottobre 2024, la Galleria San Fedele di Milano ospiterà la mostra dal titolo Restauri a Milano. Dalla basilica di Sant’Ambrogio alla Torre Velasca. 170 anni di storia della famiglia Gasparoli dalle foto di Marco Introini che, attraverso gli scatti di uno tra i maggiori esponenti della fotografia di architettura, documenterà alcuni degli interventi di Gasparoli realizzati a Milano su edifici di culto (Duomo, Basilica di San Lorenzo Maggiore, Basilica di Sant’Ambrogio, Basilica di Santa Maria della Scala in San Fedele) e pubblici (Arco della Pace, Palazzo dei Giureconsulti, Ospedale Maggiore “Cà Granda”, Arco di Porta Ticinese, Teatro Filodrammatici, Caselli Daziari di Porta Venezia e di Porta Garibaldi) dimore private (Casa Manzoni, Palazzo Bagatti Valsecchi, Palazzo Litta, Cà Brutta, Palazzo Meroni), monumenti. Sarà una occasione per vivere l’esperienza di restauro con una lettura emozionale dell’edificio oggetto dell’intervento, rivisto poeticamente attraverso lo strumento della fotografia d’autore che, come scrive Pierluigi Panza nell’introduzione al volume “Ritratti di monumenti” (Altralinea Edizioni), “paiono ‘urla dal silenzio’ assordante del quale oggi la città antica è vittima”.

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