Mario Raciti. Catalogo ragionato dell’opera pittorica. 1950-2023

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Mario Raciti. Catalogo ragionato dell’opera pittorica. 1950-2023

edizione bilingue (italiano-inglese)
24 × 28 cm, 576 pagine
180 colori e 2220 b/n
cartonato con cofanetto
ISBN 978-88-572-4975-9
€ 245,00

Ufficio stampa

Ufficio stampa Skira
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Anna Defrancesco, T +39 02 36 755 700; M +39 349 6107625
anna.defrancesco@clp1968.it; www.clp1968.it

In libreria da maggio 2023

Skira editore

Il primo catalogo ragionato dell’opera pittorica di Raciti, considerato uno dei maestri dell’astrattismo italiano del dopoguerra.

a cura di Sandro Parmiggiani

Mario Raciti (Milano, 1934) è uno degli artisti italiani di più intenso lirismo che, negli ultimi settant’anni, abbiano condotto un’autonoma, sempre lucidissima ricerca sul linguaggio e sul senso del dipingere nel proprio tempo. Ha utilizzato gli strumenti e le tecniche della pittura per cercare di dare volto – lasciando tuttavia trasparire solo tracce, fram-menti di immagini, larve di suggestioni – a ciò che per l’artista stesso resta segreto, inafferrabile, essendo peraltro non rappresentabile nella sua compiuta totalità. Il Catalogo dell’opera pittorica di Raciti documenta, in circa 2.200 imma-gini, il suo percorso: dopo gli esordi nei primi anni Cinquanta, già negli anni Sessanta si viene catapultati dentro un mondo incantato, di favo-la, con immagini allungate. Gli anni Settanta sono all’insegna di ciò che l’artista stesso chiama “presenze-assenze”: ripartizioni spaziali del sogno, segni sottili, eleganti che corrono sulla tela con la forza di un bisturi che scarnifica le cose, e ammassi nerastri che, alla metà del decennio, paiono evocare un altrove, uno spazio “altro”, l’eco, il riverbero di qualcosa che se ne sta fuori, al di là del dipinto. Negli anni Ottanta, la complessità spaziale aumenta, si frantuma e l’artista si misura con l’evocazione del mito, rivisi-tando alcune delle vicende saldamente presenti nell’immaginario umano. Le opere degli ultimi trent’anni introducono spesso toni più scanditi e caldi, mentre Raciti rivisita temi e immagini che sono un perenne anelito, una continua tensione a catturare qualcosa che appena si mostra e subito si dissolve, nello spirito di quel simbolismo che tanto affascina l’artista. Curato da Sandro Parmiggiani con la collaborazione di Iacopo Pesenti e di Carlotta Ghiretti, il Catalogo riproduce 2.200 dipinti che consentono di seguire l’evoluzione della pittura di Raciti, un cammino documentato da vasti apparati bio-bibliografici, comprese le tante mostre personali e di gruppo (tra le quali, la sala personale nella Biennale di Venezia del 1986).

Sandro Parmiggiani è stato direttore di Palazzo Magnani a Reggio Emilia dal 1997 al 2010 e docente all’Università Cattolica di Milano. Nell’ultimo decennio, ha curato varie mostre e alcuni cataloghi ragionati, tra cui quelli dedicati all’opera grafica di Enrico Della Torre e ai dipinti e all’opera grafica di Sergio Romiti.

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