David LaChapelle per Giacomo Ceruti. Nomad in a Beautiful Land

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Informazioni

edizione bilingue (italiano-inglese)
22 x 28 cm, 54 pagine
12 colori, brossura
ISBN 978-88-572-5030-4
€ 25,00

In mostra a:
Brescia, Pinacoteca Tosio
Martinengo
14 febbraio – 10 novembre 2023

Ufficio stampa

Ufficio stampa Skira
CLP Relazioni Pubbliche
Anna Defrancesco, T +39 02 36 755 700; M +39 349 6107625
anna.defrancesco@clp1968.it; www.clp1968.it

In libreria da maggio 2023

Skira editore

David LaChapelle interpreta la pittura pauperista di Giacomo Ceruti.

a cura di Denis Curti

David LaChapelle per Giacomo Ceruti. Nomad in a Beautiful Land presenta un’opera inedita, intitolata Gated Community, commissionata da Fondazione Brescia Musei al celebre artista americano e ispirata alla produzione pauperistica di Giacomo Ceruti. Il progetto è risultato vincitore del bando “Strategia Fotografia 2022”, promosso dalla Direzione Culturale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. La commissione al grande fotografo statunitense David LaChapelle dello scatto Gated Community, ispirato liberamente ai temi di Ceruti, è un’occasione per soffermare lo sguardo sulla povertà dei nostri giorni, circondata dall’ostentazione di un’opulenza che contrasta fortemente con bisogni impellenti diffusi a livello globale e sempre più urgenti anche nella società occidentale.

Come nell’opera di Ceruti, anche in quella di LaChapelle la povertà non è stereotipata né ostentata e l’obiettivo non è quello di suscitare commiserazione. Lo scatto di LaChapelle rappresenta una lunghissima tendopoli, rifugio di innumerevoli senzatetto che – davanti al parcheggio del Los Angeles County Museum of Art (LACMA) – affollano i marciapiedi, colorando la città di una surreale opulenza hollywoodiana. Insieme alla serie Jesus Is My Homeboy (2003), questa nuova fotografia di LaChapelle si insinua così tra le pieghe del presente, per fornire un’interpretazione inedita e quasi provocatoria della marginalità: un’epopea della decadenza sociale in cui arte antica e fotografia contemporanea instaurano un proficuo dialogo, utilizzando le rispettive differenze formali per sollecitare la nostra società, afflitta – come lo era quella di Ceruti – da una povertà diffusa e spesso ignorata dai più.

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