Da venerdì 3 settembre 2021, SUBMARINER, il progetto espositivo di Vanni Cuoghi (Genova, 1966), ospitato dall’Acquario civico di Milano, fino al 19 settembre, si arricchisce di una nuova grande installazione.
Si tratta di un enorme diorama tridimensionale, in dimensione reale 1:1, che ricrea con elementi di arredamento dipinti, siano essi la scrivania, la poltrona, le suppellettili, l’ideale studio del capitano Nemo, il mitico comandante del sottomarino Nautilus, nato dalla fantasia di Jules Verne, che fece la sua prima comparsa nel romanzo Ventimila leghe sotto i mari.
I visitatori diventano parte attiva dell’opera, camminando all’interno di questa stanza, come dentro una quinta teatrale, il cui oblò si apre direttamente su una delle vasche dell’Acquario per rafforzare la convinzione di trovarsi tra le acque dell’oceano.
Nel realizzare questa installazione – che s’inaugura negli immediati giorni che precedono il Salone del Mobile – Vanni Cuoghi, la cui biografia racconta di esperienze da scenografo, sottolinea quanto “l’invenzione sia nella messa in scena, non nella rappresentazione pittorica. Mi piace ricreare un paesaggio effimero che dura il ‘click’ di uno scatto fotografico e prolungare con la pittura il ricordo di ciò che è stato”.
SUBMARINER è curata da Nicoletta Castellaneta e Ivan Quaroni. Il progetto complessivo è promosso dal Comune di Milano – Cultura e dall’Acquario Civico e organizzato da Opera d’Arte, con il sostegno di Colombo Experience.
La mostra fa parte de “La Bella Estate”, il palinsesto culturale estivo promosso dal Comune di Milano che, fino al 21 settembre, propone ai milanesi e ai visitatori della città un ricco calendario di iniziative artistiche, culturali, sportive, ricreative e del tempo libero (programma in continuo aggiornamento su yesmilano.it/labellaestate).
Il percorso espositivo, allestito all’interno dell’Acquario civico di Milano, presenta 16 opere recenti, molte delle quali inedite, i cui soggetti traggono ispirazione dai fondali marini e dalle creature che li abitano, in un costante rimando con il luogo che le ospita, valorizzando la storia e il patrimonio della Stazione idrobiologica milanese.
Seguendo la sua cifra stilistica più caratteristica, fatta di citazioni surreali, ironiche, oniriche, arricchite da elementi misteriosi, Cuoghi usa gli elementi del mondo subacqueo come pretesto per rappresentare un paesaggio oscuro, o meglio il lato oscuro del paesaggio. Utilizzando illustrazioni di luoghi fantastici Cuoghi porta il visitatore a intraprendere un viaggio all’interno di un panorama metafisico che ha assunto i lineamenti di un ambiente reale. Ecco il caso delle chine su carta che riproducono nella loro perfezione anatomica creature marine, siano esse polpi giganti, capodogli, balene, rane pescatrici, nuotare sopra fondali oceanici costituiti da cime alpine iconiche come Le Grand Combin, il Monte Bianco, il Dente del Gigante.
La mostra prosegue con una serie di oli su tela, in cui è preponderante la citazione dell’aspetto architettonico o il grande dipinto (2 metri x 3) dove molto forti sono i richiami simbolici.