GEOGRAFIE. Raccontare i tempi, raccontare i luoghi

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GEOGRAFIE. Raccontare i tempi, raccontare i luoghi

Gallarate (VA), Museo MA*GA (via E. De Magri 1)

26 febbraio – 8 maggio 2022

 

Orari:

martedì, mercoledì, giovedì e venerdì: ore 10.00 – 18.00

sabato e domenica: 11.00 – 19.00

 

Aperture speciali

Pasqua (17 aprile), 11.00-19.00

1° maggio, 11.00-19.00

 

Ingresso:

Intero: €6,00; ridotto: €4,00

Il biglietto consente la visita delle mostre: CHIARA DYNYS. Melancholia e MICHELE LOMBARDELLI. Untitled.

 

L’ingresso al MA*GA è consentito esclusivamente ai soggetti in possesso del Certificato Verde Rafforzato.

 

Museo MA*GA

T +39 0331 706011; info@museomaga.it; www.museomaga.it

Ufficio stampa

CLP Relazioni Pubbliche

Anna Defrancesco | T +39 02 36755700; M 349 6107625| anna.defrancesco@clp1968.it

26.02.2022 08.05.2022

Gallarate (VA), Museo MA*GA

A cura di Emma Zanella e Alessandro Castiglioni

Contemporaneamente alle personali dedicate a Chiara Dynys e a Michele Lombardelli, il Museo MA*GA di Gallarate (VA) ospita, dal 26 febbraio all’8 maggio 2022, la mostra Geografie. Raccontare i tempi, raccontare i luoghi, che nasce dal riallestimento della collezione del museo gallaratese.

Il progetto, curato da Emma Zanella e Alessandro Castiglioni, rispettivamente direttrice e conservatore del MA*GA, sviluppa un ambito di ricerca pluriennale che ha dedica alla collezione vista come un momento di approfondimento e di innovazione che, attraverso la selezione di opere scelte, permette di raccontare la contemporaneità sotto una prospettiva inedita.

Geografie prosegue anche il dialogo che lega le arti visive e la letteratura all’interno dell’HIC – Hub Istituti Culturali della Città di Gallarate. Il titolo, Geografie, nasce infatti da una libera lettura e reinterpretazione dell’omonimo libro della saggista e poetessa Antonella Anedda (Roma, 1955) nel quale si trova questa affermazione: “Il tempo si consuma, lo spazio meno. Lo spazio si rinnova non è vero che è vuoto”.

La mostra ruota proprio attorno al rapporto che lega lo spazio al tempo e alla capacità dell’arte di raccontare i tempi e i luoghi della nostra contemporaneità.

Il percorso espositivo si apre con una serie di dipinti che affrontano in modo diretto o indiretto il tema della seconda guerra mondiale e della ricostruzione postbellica a cavallo tra gli anni quaranta e cinquanta del secolo scorso. Ne è esempio emblematico L’Urto di Emilio Vedova in cui le vorticose forme geometriche sono un riferimento al dramma e alla violenza della guerra. A queste opere risponde il grande dipinto La Pace di Ennio Morlotti in cui il linguaggio cubista ricorda in modo diretto il Picasso di Guernica, dove un’arte impegnata, moralmente e politicamente, racconta la storia nelle sue drammatiche vicende di trasformazione.

Una seconda linea di ricerca propone due idee di spazio a confronto che, in modo trasversale, caratterizzano gli anni sessanta e settanta: la dimensione spaziale più scientifica, ovvero quella delle scoperte cosmiche e del raggiungimento della Luna, e lo spazio politico del movimento, della lotta e della contestazione che porta a forme più elaborate di arte concettuale e architettura radicale, qui approfondite attraverso autori quali Lucio Fontana, Ugo La Pietra, Nanda Vigo, Mirella Bentivoglio e la riapertura dell’ambiente Spazio Elastico di Gianni Colombo dopo un lavoro di analisi conservativa sviluppato insieme all’Archivio Colombo.

Il terzo campo d’indagine si rivolge alle complesse ridefinizioni dello spazio contemporaneo. A questa sezione fanno riferimento opere legate a questioni quali il rapporto tra luogo e storia, e tra natura e artificio, e lavori che riflettono in modo più profondo le identità e le memorie individuali e collettive.

La rassegna si chiude con alcune importanti e recenti acquisizioni del MA*GA, mai esposte prima nel percorso della collezione permanente, come Produttivo di Giorgio Andreotta Calò, Note on Historical Amnesia pt 2 (loop) di Alessandra Ferrini, Senza titolo di Armin Linke e quelle entrate in collezione grazie al progetto Italian Council come Lo Spettro di Malthus di Marzia Migliora, Historia di Francesco Bertocco e Zwischen nicht mehr und noch nicht (Tra non più e non ancora) di Nicola Pellegrini e Ottonella Mocellin.

Per l’occasione, il MA*GA attiverà il Geografie Research Program che, grazie anche al supporto del Fondo Cultura del MIC-Ministero della Cultura, si occuperà di digitalizzare, valorizzare e pubblicare le nuove acquisizioni della collezione.

Contemporaneamente alla mostra GEOGRAFIE. Raccontare i tempi, raccontare i luoghi, il MA*GA presenta dal 26 febbraio all’8 maggio 2022, le personali di Chiara Dynys, Melancholia e di Michele Lombardelli, Untitled.

Ricola, per il quinto anno consecutivo, affiancherà come partner istituzionale il museo gallaratese sostenendo la programmazione espositiva e tutte le attività culturali in programma per il 2022. L’azienda svizzera – produttrice delle benefiche caramelle alle 13 erbe – conferma la grande attenzione che da sempre mostra nei confronti dell’arte e della cultura come strumento di crescita e condivisione.

Proseguono anche le giornate a ingresso gratuito targate Ricola. Venerdì 4 marzo, 1° aprile e 6 maggio 2022, dalle 14 alle 18 fino a esaurimento posti, l’azienda svizzera offrirà l’ingresso a tutti i visitatori e darà loro il benvenuto con la degustazione delle sue benefiche tisane presso il bar del MA*GA a partire dalle ore 15.

Anche l’azienda gallaratese Lamberti S.p.A. conferma il suo sostegno al MA*GA, dimostrando il continuo impegno nella valorizzazione culturale del territorio e la vicinanza, ormai consolidata, al Museo della città.

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